Probabilmente negli ultimi anni avrai sentito parlare molto del linguaggio Python. Appare come una delle tendenze più in voga del momento, ma ti assicuro che non si tratta affatto né di una novità né tanto meno di una moda temporanea. In questo articolo, ti spiegherò le potenzialità di questa tecnologia, i punti di forza che lo rendono così adatto a compiti delicati e come sia possibile diventarne un professionista in poco tempo, pronto ad occupare una delle tante posizioni lavorative che ne richiedono la conoscenza.
La storia di Python inizia circa trent’anni fa. Venne ideato dal programmatore olandese Guido van Rossum tra la fine degli anni Ottanta ed i primi Novanta e sin da subito manifestò una grandissima carica innovativa. Il suo scopo fondamentale era quello di fornire un ricco set di istruzioni, con una sintassi sintetica al massimo e molto semplice. L’interesse che Python ha suscitato è cresciuto sempre più, tanto che la community che gli si è creata attorno è una delle più ampie del mondo e continua a vedere nel suo creatore un punto di riferimento. Guido detiene ad oggi il particolarissimo ruolo di BDFL (“Benevolent Dicator For Life” ovvero “Benevolo dittatore a vita”) in quanto lascia la comunità di programmatori prosperare liberamente pur riservando per sé le più importanti decisioni strategiche. Ma vediamo ora le caratteristiche di questo linguaggio.
Python è un linguaggio assolutamente completo. Si distingue per:
Tutto questo può darti un’idea del perché Python sia così importante, ma quali sono i campi in cui viene applicato e quali le opportunità che offre?
Sia chiaro innanzitutto che un linguaggio come Python può svolgere qualsiasi tipo di attività. E’ stato utilizzato per la creazione di applicazioni desktop, servizi e siti web, software per reti in grado di dialogare con qualsiasi protocollo e creazione di test. Tutti questi sono campi “tradizionali” per così dire, i tipici impieghi di qualsiasi linguaggio negli anni ’90 e seguenti. Non solo programmatori e piccole aziende, da sempre Python è stato supportato dalle più grandi compagnie del mondo: Google, Nasa e RedHat sono solo alcuni di tali nomi rappresentativi. Ultimamente però si fa un gran parlare di questo linguaggio perché si è affermato come uno dei più adatti a settori che stanno attirando l’interesse di ogni azienda:
Uno degli aspetti cui porre maggiore attenzione quando si inizia ad utilizzare Python è il rapporto tra le sue versioni più recenti. Attualmente, Python 3 è la versione dominante e non è compatibile con Python 2. Soprattutto chi inizia da zero lo studio del linguaggio, dovrebbe concentrarsi sull’edizione più recente stando attento a non confondere le tecniche delle due versioni.
Per iniziare a lavorare in Python, è semplicemente necessario installare la piattaforma, reperibile presso l’homepage del progetto. Il primo approccio può essere affrontato con la console interattiva, un ambiente da riga di comando da lanciare invocando il programma python o python3 (a seconda della propria installazione) che permette l’immissione di direttive scritte in questo linguaggio. Ad esempio, nella seguente immagine possiamo vedere come l’avvio della console permetta di scrivere comandi ed ottenere immediatamente risultati:
Nell’esempio appena riportato abbiamo usato la console per stampare un messaggio di testo con la funzione print e per eseguire un calcolo diretto.
La console interattiva è indicata per lo studio del linguaggio e la sperimentazione di tecniche, ma la vera scrittura di software in Python avviene salvando i propri programmi in file di estensione .py da invocare successivamente con il medesimo tool usato per avviare la console. Nell’immagine seguente abbiamo scritto un programmino in grado di stampare la tabellina del 3, denominato tabellina.py, e l’abbiamo lanciato da riga di comando:
Con un normale editor di testo possiamo scrivere qualsiasi programma in Python ed è proprio questo il modo in cui tantissimi programmatori lavorano. Nonostante ciò si può optare per molti ambienti di sviluppo completi, i cosiddetti IDE (Integrated Development Environment), nati appositamente per questo linguaggio come PyCharm o adattati mediante plugin ad hoc, pensiamo ai casi di Visual Studio di Microsoft, Atom e PyDev basato su Eclipse.
Altra opzione da considerare, soprattutto in fase di studio e sperimentazione, è la disponibilità di ambienti di programmazione on line utilizzabili senza installare Python sul proprio computer i quali richiedono esclusivamente l’uso di un browser: uno tra i vari è, ad esempio, Repl.
Python, in definitiva, rappresenta in assoluto uno dei migliori linguaggi da imparare. Ha un approccio facile (tanto da essere indicato anche per i bambini), totalmente gratuito, fortemente didattico per un avvicinamento al mondo della programmazione e altamente richiesto in ambito professionale. Su quest’ultimo punto, non si può che sottolineare la sua diffusione inarrestabile e velocissima in ogni settore. Quindi che aspetti? Se questo articolo ha svegliato in te la voglia di studiare qualcosa di nuovo, interessante e molto remunerativo, siediti al computer ed inizia subito a studiare Python: materiale in Rete abbonda e soprattutto i nostri corsi sapranno guidarti velocemente alla meta.